DAHMER – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer

Titolo: DAHMER – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer / Dahmer – Monster: The Jeffrey Dahmer Story
Regista: Ryan Murphy
Attori principali: Evan Peters, Richard Jenkins, Niecy Nash
Emittente: Netflix (USA)
Anno: 2022
Durata: 10 episodi
Genere: true crime

Trama:
Across more than a decade, 17 teen boys and young men were murdered by convicted killer Jeffrey Dahmer. How did he evade arrest for so long?

DAHMER – Mostro: La storia di Jeffrey Dahmer è una serie Tv creata da Ryan Murphy e Ian Brennan per Netflix nel 2022. Figli del filone true crime molto in voga negli ultimi anni, i dieci episodi si ispirano alle vicende realmente accadute al cosiddetto mostro di Milwaukee.

La stranezza del titolo di questa serie è dovuta al fatto che quella di Jeffrey Dahmer è la prima di tre storie che verranno raccontate in un’antologia, chiamata appunto Mostro.

Jeffrey Dahmer è un noto serial killer americano che, tra le altre cose, uccise 17 uomini tra il 1978 e 1991.

La serie ha ricevuto delle recensioni del tutto contrastanti:
– c’è chi afferma che lo show sia soltanto una trovata commerciale che cavalca l’hype che sta ricevendo il genere true crime negli ultimi anni;
– c’è chi la critica perché non sono state consultate le famiglie delle vittime prima della sua realizzazione;
– chi la apprezza grazie al suo ritmo, agli effetti speciali e alla recitazione;
– chi la ritiene indispensabile per comprendere la psicologia che si cela dietro determinate azioni.

È innegabile che la serie sfrutti il momento d’oro del true crime, e che affidare la sua realizzazione ad uno dei geni dell’horror televisivo sia servito a creare un prodotto di qualità che potesse portare a un maggiore introito.

La mancanza di una promozione antecedente alla messa in onda degli episodi mi fa pensare ad un senso di colpa da parte dei creatori della serie nei confronti dei parenti delle vittime , o alla volontà di mantenere un profilo basso per che evitare proteste che avrebbero potuto rinviare la messa in onda della serie. Pur comprendendo il punto di vista di queste famiglie, alcuni hanno infatti affermato che la serie ha riaperto ferite dolorose, non condivido il loro voler evitare la creazione della serie. Quella delle vittime è infatti una storia che, oltre a generare introiti, può aiutare ad evitare che le stesse vicende si ripetano. Credo, inoltre, che del male si debba parlare, per non dimenticare che esiste che ha conseguenze devastanti.

Si mettono inoltre, con grande rispetto, al centro della narrazione le vittime e non il killer. A tale proposito, è da menzionare l’episodio migliore della serie, Silenced, in cui il punto di vista è quello di una delle vittime di Dahmer. Siccome Tony era sordo, l’episodio non contiene dialoghi, ed è fatto principalmente di musiche e silenzi.

Trovo che gli scopi di questa serie siano principalmente due:
1 – mostrare quali sono stati gli elementi che hanno portato questa persona a commettere dei gesti così efferati, tuttavia senza giustificarne le azioni. Una probabile contaminazione da psicofarmaci quando era ancora un feto, una famiglia disfunzionale con dei genitori che non hanno saputo leggere i segnali di un disturbo profondo (molti esperti affermano che Jeffrey si sarebbe potuto “curare” se i genitori si fossero accorti che aveva bisogno di un aiuto medico), l’alcolismo, il disturbo parafiliaco e la società che lo ha emarginato e giudicato perché diverso;
2 – mostrare il razzismo presente all’interno delle forze dell’ordine (e quale momento migliore per portare in scena questa tematica se non quello in cui esiste il movimento Black lives matter?) e la loro discriminazione nei confronti delle minoranze e delle donne.

Evan Peters con la sua recitazione riesce a rendere le sfumature del carattere e dei disturbi di Jeffrey Dahmer, mentre straziante è il punto di vista del padre del killer, Lionel Dahmer, interpretato da Richard Jenkins, che mostra infatti le difficoltà e i rimorsi che un genitore può avere in una situazione tragica come questa. Romanzato, invece, l’interessantissimo personaggio di Glenda Cleveland, interpretato da Niecy Nash, che rappresenta più di un personaggio reale, i vicini di Dahmer, che si erano accorti che qualcosa non andava nell’appartamento del killer.

Il ritmo della narrazione è lento, e insieme alla musica riesce a creare l’atmosfera giusta per le vicende narrate.

Anche se si racconta la storia di un serial killer, il suo punto di vista suo non è quasi mai presente o giustificato. Non si evoca la pietà dello spettatore, nemmeno quando, alla fine della narrazione, si fa un paragone tra Dahmer, pentito e convertito, con John Wayne Gacy, serial killer suo contemporaneo, che non si pentì mai delle proprie efferate azioni.

La vita e i crimini di Jeffrey Dahmer: cronologia degli eventi

I should have stayed with God. I tried and failed and created a holocaust.

  • 21/05/1960: Jeffrey Dahmer nasce da una madre che ha assunto barbiturici, morfina e fenobarbital durante la gravidanza.
  • 1964: Jeffrey si sottopone ad un’operazione per correggere una doppia ernia scrotale, cosa che lo fa diventare introverso e genera in lui un senso di inadeguatezza ed insicurezza sessuale.
  • 1966: la nascita del fratello minore fa in modo che Jeffrey si senta trascurato e sviluppi il terrore di nuove situazioni e persone.
  • 1968: Jeffrey viene abusato sessualmente da un vicino.
  • 1978: i genitori divorziano e lasciano entrambi la casa dove Jeffrey ora vive da solo. Nello stesso anno il ragazzo si diploma e uccide la sua prima vittima, l’autostoppista Steven Hicks, strangolandolo con un peso da palestra. Successivamente Dahmer scarnifica il corpo e ne distrugge le ossa. Jeffrey non voleva che Steven lo lasciasse.
    Jeffrey è cacciato dall’università dopo un semestre e si arruola. Nell’esercito è addestrato come aiuto medico ed impara molto sui farmaci per drogare le persone.
  • 1981: è congedato dall’esercito a causa della sua dipendenza dall’alcol.
  • 1982: Jeffrey viene arrestato per atti osceni in luogo pubblico.
  • 1986: Jeffrey comincia a frequentare i gay club, ma fu esiliato da una bath house perché aveva l’abitudine di drogare i suoi partner e lasciarli lì.
  • 1987: sotto l’effetto di sostanze, uccide Steven Tuomi, e ne smembra il corpo a casa della nonna.
  • 1988: Jeffrey offre dei soldi a James Doxtator per delle foto di nudo e lo strangola. Dopo questo omicidio, il killer comincia a distruggere i corpi delle vittime utilizzando l’acido.
    Richard Guerrero è vittima dello stesso schema.
    Trasferitosi in un nuovo appartamento, Jeffrey prova a fare lo stesso con un altro ragazzo, che però riuscì a scappare e a farlo arrestare.
  • 1989: condannato per aggressione sessuale, Jeffrey sconta 10 mesi di prigione.
    Uccide Anthony Sears e ne conserva il teschio a casa della nonna.
  • 1990: Ricky Beeks viene ucciso e Dahmer esegue atti di necrofilia sul suo corpo.
    Edward Smith venne ucciso nello stesso anno, e il killer si diverte a scattare delle foto durante la fase di sembramento del corpo.
    La stessa sorte tocca ad Ernst Miller, del quale conserva i bicipiti nel congelatore.
    Nello stesso anno anche David Thomas perde la vita a causa di Jeffrey Dahmer.
  • 1991: Curtis Straughter ed Errol Lindsey vengono drogati e uccisi.
    Dahmer cerca poi di trasformare il giovane Konerak Sinthasomphone in uno zombie personale, iniettandogli dell’acido in un buco aperto nel cranio grazie ad un trapano. Il ragazzo riusce a scappare, ma la polizia, credendolo drogato e senza ascoltare le suppliche delle vicine, lo restituisce a Jeffrey che aveva dichiarato che quello fosse solo il suo ragazzo ubriaco. Una volta liberatosi della polizia, Dahmer uccide Konerak.
    L’amico sordomuto, Tony Hughes, viene ucciso nello stesso anno.
    Dopo la sua uccisione, Matt Turner viene sciolto nell’acido e la sua testa conservata nel congelatore.
    La stessa sorte tocca a Jeremiah Weinberger.
    Ad Oliver Lacy tocca una sorte simile, ma anche il suo cuore viene conservato e messo in frigo per essere mangiato successivamente.
    Joseph Brafehoft è l’ultima vittima di Dahmer, poiché Tracy Edwards riusce a scappare e a segnalarlo ad una pattuglia della polizia. Finalmente l’appartmento del killer viene perquisito e tutti i suoi macabri souvenir trovati. Jeffrey confessa immediatamente.
  • 1992: a Dahmer è rifiutata l’infermità mentale, e dopo dieci ore di consultazione è condannato a 16 ergastoli.
  • 1994: Dahmer viene ucciso in prigione da un altro detenuto, con manie psicotiche, che lo colpisce alla testa con un peso da palestra.

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