Il caso Agatha Christie

Titolo: Il caso Agatha Christie / The Christie affair
Autore: Nina De Gramont
Traduttore: Massimo Ortelio
Narratore: Federica Toti
Casa editrice: Storyside
Anno: 2022
Genere: giallo

Trama:
Un giorno di dicembre del 1926, dopo aver comunicato alla moglie Agatha la sua intenzione di divorziare per sposare la sua amante, il colonnello Archibald Christie parte per un weekend presso amici. Quella sera stessa dalla dimora di campagna, ribattezzata Styles dal primo caso di Hercule Poirot, la scrittrice svanisce nel nulla. La sua Morris Cowley viene ritrovata alle prime luci del mattino sul bordo di un dirupo. Sul sedile posteriore, la pelliccia, una valigia piena di abiti e la patente. L’ipotesi più plausibile è un gesto disperato, la signora aveva un forte esaurimento nervoso, si sussurra. Migliaia di uomini, tra poliziotti e volontari, cani, persino aeroplani: tutta l’Inghilterra si mobilita per cercarla, come se l’angoscia che l’ha spinta a fuggire avesse fatto di lei la persona più importante della terra. Persino Nan O’Dea, l’Amante, è in ansia…

Nel 1926 Agatha Christie sparì per undici giorni. Sono l’unica a conoscere la verità su questa scomparsa. Non sono Hercule Poirot. Sono l’amante di suo marito.

Il caso Agatha Christie, scritto da Nina De Gramont, è un libro molto acclamato dalla critica del 2022 sia per la sua scrittura scorrevole che per il suo contenuto coinvolgente.
Partendo dalla sparizione della famosa giallista, realmente accaduta nel 1926, l’autrice tesse sapientemente una trama che ha come protagonista Nan O’Dea, l’amante del signor Christie. Per spiegare approfonditamente la storia di questo personaggio, la narrazione si separa in due periodi storici: il 1926, presente in cui si sta indagando sulla sparizione della signora Christie; ed il passato, partendo dal periodo immediatamente precedente al conflitto mondiale.

Non mi sento di definire questo romanzo propriamente un giallo perché il mistero è solo una piccola parte della narrazione, c’è molto di più, soprattutto amore e vendetta. Inoltre, è bene specificare che non essendo la protagonista, la giallista che dà il nome al titolo, è realmente presente solo nella parte finale della storia narrata.

La storia è davvero ben scritta e riesce con le sue descrizione a rendere l’atmosfera del periodo storico in cui si svolgono le vicende.

Nan O’Dea è un personaggio complicato che partendo con il sembrare solo l’amante superficiale di un uomo, finisce per il dimostrarsi una donna passionale e cazzuta, con un passato pieno di sofferenza che l’ha spinta a diventare quello che è ora. Attraverso il passato di Nan, infatti, ci si addentra anche nella sinistra storia delle Case Magdalene.

Seppur meno presenti, anche gli altri personaggi sono ben caratterizzati: Agatha è squisitamente resa come la donna elegante e bene istruita che pare fosse realmente, con l’attegimento di una donna che seppur sposata ancora segue gli insegnamenti della madre e ne teme il giudizio, e che pone grande importanza sul suo lavoro di scrittrice; mentre il marito, il colonnello Archibald Christie appare come un uomo pusillanime, facilmente raggirabile e che, nonostante abbia partecipato alla guerra, non sa gestire le occasioni che lo mettono sotto stress.

Una parte del romanzo mi ha provocato dei sentimenti davvero rabbiosi ma ci sono stati poi dei colpi di scena davvero soddisfacenti (uno di questi proprio in stile Christie che ha ricordato molto Dieci piccoli indiani e Assassinio sull’Orient Express…anche se è durato davvero troppo poco).

A mio parere, questo romanzo prende la figura di Agatha Christie e ne pone il nome nel titolo per attirare lettori ma, il vero scopo di quest’opera è mostrare come la guerra e le sue conseguenze siano riuscite a cambiare molte persone, modificando irrimediabilmente il corso della loro vita lasciando l’amaro in bocca per quello che sarebbe potuto essere. In particolare la condizione della donna è messa in un triste primo piano.

Complessivamente il romanzo mi è piaciuto molto grazie anche alla narrazione, molto ben fatta, che mi ha tenuta con il fiato sospeso fino alla fine.

Curiosità

  • La Christie è stata lei stessa la protagonista di un piccolo giallo quando è sparita nel 1926. Ritrovata dopo undici giorni non ha mai rivelato cosa le fosse accaduto, utilizzando come scusa una temporanea amnesia.
  • Sono state fatte molte ipotesi sulla sua sparizione. Le due più accreditate sono che donna fosse sparita per far accusare il marito del suo omicidio come vendetta per il suo tradimento e la sua richiesta di divorzio; e, siccome una collaboratrice dell’autrice ammise di essere stata informata dalla donna circa la sua ubicazione prima della sparizione, che si sia trattato di una trovata pubblicitaria.
  • La Christie fu ritrovata in un albergo ad Harrogate dove si era registrata con il cognome dell’amante del marito.
  • Si pensa che questo evento abbia spinto la giallista a riflettere sulla sua vita e a cambiarla per il meglio.
  • Le Case Magdalene furono istituite nel XIX secolo in onore di Maria Maddalena, una prostituta che si pentì dei suoi peccati, per accogliere donne vittime del peccato (prostitute, donne nubili incinte, vittime di stupro, ecc.) e riabilitarle alla vita in società.
  • Le Case si trasformarono in lavanderie industriali in cui le donne venivano trattenute oltre la loro volontà e trattate come lavoratrici-schiave non retribuite.
    Nel 1993, in una casa di Dublino furono ritrovati 155 corpi non dichiarati di donne che fecero aprire un’inchiesta che portò gli inquirenti a scoprire cosa accadeva realmente in questi luoghi.
  • Le Case Magdalene furono definitivamente chiuse nel 1996 e si stima abbiano ospitato più di 30’000 donne.

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